La nostra storia

Fondazione

La Sezione dell'AVIS di Jesi nacque il 19 gennaio 1947, fra le primissime nelle Marche, con atto del notaio Amedeo Coppetti.
L'iniziativa, presa da pochi concittadini, vide fra i promotori Carlo Santini (primo presidente), Giulio Medi, Giulio Capogrossi-Colognesi, Giuseppe Fibbj, Giuseppe Serrani, Settimio De Santis (primo donatore iscritto), Bruno Maggi, Primo Coltorti, Adolfo Coltorti, Dante Dottori, Costantino Bugatti (primo segretario), Attilio Frezzotti (detto "Marangò"), Ciriaco Cappannari, Natale Ciarloni, Gildo Fava, Enrico Gelosi, Natale Lombardi, Dante Mancinelli, Americo Massani, Bastari, Fiordelmondo, Giacani, Genangeli, Mattioni, Valeri e Vagelli.
Eccone il testo di quel verbale: "Dopo ampia discussione su lo svolgimento dell'opera umana che deve fare l'Associazione Donatori Sangue e considerato che in Jesi - centro di vitalità - si decide di costituire l'Associazione Donatori di Sangue, la quale deve basarsi su quanto stabilito dallo statuto di quella provinciale.
"Si dà per cui mandato al Comitato Direttivo, da eleggersi in seduta stante, di approntare lo statuto per l'Associazione di Jesi il quale, dopo fatta la stesura e letto a tutti i presenti, viene approvato da tutti.
"Il Comitato Direttivo viene composto dai seguenti signori: presidente, Prof. Carlo Santini; vice-presidente, Dr. Giuseppe Serrani; direttore tecnico, Dr. Capogrossi-Colognesi Giulio; segretario, Costantino Bugatti; tesoriere, Dante Dottori.
"I presenti danno mandato al Consiglio Direttivo d'espletare con sollecitudine le pratiche per ottenere il riconoscimento prefettizio di iscriversi all'Associazione di Ancona, a quella di Milano (A.V.I.S.) e fare l'abbonamento del notiziario milanese.
"Inoltre decidono di inviare una circolare ai benestanti di Jesi per avere le offerte a favore dell'associazione donatori sangue indispensabili per il funzionamento".

1947...

Correva, ripetiamo, l'anno 1947: correvano, anzi galoppavano tutti gli italiani per ricostruire il Paese; anche gli jesini correvano per rilanciare la loro città; definire lo sforzo "immane" può sembrare riduttivo a chi visse quel tormentato momento; si era appena usciti dalla raggelante follia della guerra e le cronache ci hanno tramandato quel che accadeva nell'immediato dopoguerra. Jesi era caratterizzata da un costante ed intenso risveglio culturale. Sono di quegli anni l'Università Popolare, l'orchestra sinfonica stabile Pergolesi diretta dal maestro Aurelio Coli, il Circolo di studi sociali L. Fabbri, il Circolo Filatelico Jesino, l'AUSJ (Associazione Universitaria Studenti Jesini), la Società Jesina Amici del Libro ed il Centro Jesino Studi Cine-fotografici, Artistici, Scientifici.

Dal primo presidente

Il primo presidente dell'AVIS, il Prof. Carlo Santini, allora primario chirurgo dell'ospedale civile, riuscì col suo ascendente e la sua comprensione a disciplinare le donazioni, costituendo un buon nucleo di volontari che lo seguirono con tutto il loro entusiasmo. Proseguì la sua opera (dal 1948 fino al 1959) il Prof. Renato Scoccianti.

A lui succedette il Dott. Giuseppe Serrani, che ricoprì il prestigioso incarico fino alla sua morte, avvenuta nel 1990. Quando, nel 1990, il dott. Serrani improvvisamente scomparve, l'Avv. Paolo Marcozzi, che gli succedette, ebbe modo di sottolineare il ruolo di un uomo al quale l'AVIS di Jesi deve molto e che, per tanti anni, fin dalla fondazione della sezione, ne rappresentò l'essenza e lo spirito: "Se un presidente è la voce dell'associazione e la rappresenta in tutte le sue manifestazioni esteriori, il dott. Serrani costituì per l'AVIS iesina qualcosa di più; eletto vice presidente dell'associazione al momento della sua costituzione, il 19 gennaio 1947, ne rimase presidente fino alla sua morte, ricoprendo pertanto mansioni direttive ininterrottamente per ben 43 anni; egli costituì pertanto l'anello di congiunzione fra i pionieri fondatori della sezione e gli odierni associati, unendoli tutti in un unico, ideale e fraterno abbraccio. La stima e la simpatia che tutti avevano per lui rapresentano qualcosa di irripetibile e arricchiranno per sempre il patrimonio della nostra sezione". Innumerevoli episodi testimoniano la schiettezza e la semplicità dell'uomo, fin da quando, ai tempi eroici, si recava nelle fabbriche della Vallesina e, salendo sopra un banchetto, ricordava a tutti la necessità di donare sangue. L'intitolazione al dott. Serrani del centro trasfusionale, avvenuta in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione, costituisce un doveroso omaggio da parte di tutti i donatori iesini alla memoria di un uomo che tanto ha dato allo sviluppo della coscienza del volontariato nella città di Jesi.

Primi donatori

I primi 103 donatori del 1947 in ordine di iscrizione: Settimio De Santis, Gildo Fava, Fortunato Paoletti, Dante Mancinelli, Enrico Gelosi, Odino Ginesi, Ciriaco Cappannari, Almerino Luconi, Sante Marconi, Giovanni Marchetti, Aurelio Tiberi, Lamberto Magini, Gaetano Mancini, Natale Ciarloni, Primo Coltorti, Romolo Della Bella, Getulio Gara, Vittorio Cappannari, Dante Dottori, Attilio Frezzotti, Giuseppe Fibbj, Natale Lombardi, Lodovico Gaudenzi, Flora Zappelli, Alfonso Chiodi, Mario Barchiesi, Americo Massani, Maria Annunziata Mengarelli, Bruno Maggi, Azelio Ballarini, Arduino Rettorali, Rino Ronci, Manlio Luconi, Giuseppe Bambini, Admeto Belardinelli, Ezio Triccoli, Amedeo Zannini, Erino Cerioni, Remo Reitano, Mario Carletti, Aquilino Vecchioni, Attilio Brecciaioli, Francesco Santarelli, Graziella Mazzarini, Calogero Fiocco, Pietro Luzi, Augusto Barchiesi, Gennaro Monaco, Lorenzo Moretti, Alberto Sambo, Espartaco Tenenti, Mafalda Semprini, Maria Luisa Anconetani, Remo Nello Ballarini, Umberto Maggi, Sauro Cini, Raffaele Bugatti, Antonio Renzi, Romolo Cesaroni, Giuseppe Carnali, Secondo Coltorti, Emilio Cardinali, Giovanni Santarelli, Nadina Barchiesi, Mario Rocchetti, Geniale Amici, Gino Cherubini, Alfio Bartolani, Eugenio Naspi, Livio Lancioli, Ivo Gerolimini, Giacomo Sorana, Erminia Bomprezzi, Lidia Santarelli, Silvia Montesi Perlini, Mario Marasca, Mazziniana Paoletti Mancini, Maria Grassi, Elsa Cardinali, Elio Fabrizi, Guido Gambelli, Ivano Taccaliti, Isiro Carletti, Giuseppe Oradei, Rodolfo Grilli, Dina Bifolchi, Maria Luisa Ciarloni, Aldo Santoni, Edelwaiss Paesani Maggi, Adelio Fraboni, Spartano Palanca, Nello Ballarini, Avino Paoloni, Teresa Coltorti, Rosa Barchiesi, Angelo Boccali, Virgilio Batazzi, Arturo Novembrini, Annunziata Ciarlatori, Maria Mattioni, Maria Fabi, Faliero Muzi.

1970: centro trasfusionale

Il Centro Trasfusionale nacque nel 1970. Di seguito, riportiamo il testo del manifesto che l'ospedale generale provinciale di Jesi e la locale Sezione dell'AVIS fecero affiggere in occasione del trasferimento del centro trasfusionale che, giova ricordarlo, inizialmente fu sistemato in locali il cui ingresso era al Corso Matteotti ed oggi al Viale della Vittoria: "In stretta collaborazione ed in ossequio alle disposizioni contenute nella nuova legge riguardante l'ordinamento ospedaliero, la Sezione AVIS di Jesi e l'Ospedale Generale Provinciale hanno provveduto alla realizzazione di un Centro Trasfusionale A.V.I.S. che verrà inaugurato, alla presenza delle Autorità, domenica 8 novembre p.v. alle ore 10,30. I locali ricavati con lavori di adattamento nell'ex Gabinetto analisi dell'Ospedale, sono stati dotati di attrezzature idonee alla raccolta, conservazione, controllo ed assegnazione del sangue umano. Il servizio relativo, gestito dall'AVIS, sarà assicurato da personale medico specializzato dell'Ospedale. Ci si augura, ora, che l'importante servizio, realizzato in comunione di intenti a favore dei malati, venga ancora incrementato da un sempre maggiore numero di donatori che, volontariamente, offrono parte di se stessi a favore della umanità sofferente". Il manifesto recava la firma del presidente dell'Ospedale Generale Provinciale di Jesi, prof. Vittorio Massaccesi, e del presidente della locale Sezione AVIS, dott. Giuseppe Serrani.

Nel tempo, tantissimi medici trasfusionisti hanno prestato la loro opera, nella sede dell'AVIS prima, nel centro trasfusionale poi: ricordiamo, fra tutti, i dottori Fabio Massaccesi, Ludovico Avitabile, Domenico Bologna, Giorgio Silvestri. Attualmente, il primario del Centro trasfusionale è il dott. Luigi Gennari, coadiuvato dai dottori Alberto Albanesi, Simonetta Utizi e Paola Corinaldesi. Fra il personale infermieristico ricordiamo Riccardo Novelli e Speranza Lasconi, personaggi molto popolari fra i donatori.
Nel 1997, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della fondazione della sezione, il Centro Trasfusionale è stato intitolato al Dott. Serrani. Questa la dicitura della lapide apposta sulla porta d'ingresso: " Questo centro trasfusionale è intitolato alla memoria del Dottor Giuseppe Serrani per più di trent'anni presidente dell'AVIS di Jesi. Con affettuoso ricordo i suoi donatori posero questa lapide nel cinquantesimo anniversario della fondazione. 1947-1997".

La sezione intitolata ad Andreina Pirani

L'8 novembre 1979 la sezione fu intitolata alla benefattrice Andreina Pirani. La storia merita di essere raccontata. Nel 1979, muore a Jesi la signora Andreina Pirani, moglie del donatore Romolo Cesaroni, alfiere della Sezione, il quale, con le sue 218 donazioni, detiene un primato forse irraggiungibile. In casa Cesaroni, l'AVIS doveva certamente essere al centro della vita familiare. A distanza di pochi giorni dalla morte della signora Andreina, il marito trovò un biglietto che serrava diverse carta-monete di piccolo taglio, con su scritto "da consegnare al dott. Serrani, per l'AVIS": erano esattamente un milione di lire faticosamente sottratte da una modesta pensione. Nella seduta dell'8 novembre 1979, il consiglio direttivo, unanimemente grato e riconoscente, deliberò di intitolare alla memoria della signora Andreina Pirani la locale Sezione AVIS.

Iniziative

Innumerevoli sono state nel corso degli anni le iniziative che hanno visto l'AVIS protagonista. Tra le tante ricordiamo i veglioni, la Befana per i figli dei donatori, le gite sociali, il pacco dono natalizio.

Tuttavia, il momento culminante della vita associativa è costituito dalla giornata del donatore, che si celebra la prima o la seconda domenica di settembre: la manifestazione riunisce una gran folla di 3/4.000 persone e costituisce l'unico momento in cui il donatore esce dall'anonimato e si cala in mezzo alla gente, mostrando con orgoglio le onorificenze conquistate e trasformandosi in un eccezionale veicolo pubblicitario per l'AVIS: non dimentichiamo infatti che la migliore promozione per l'associazione la fa il socio stesso portando a donare amici e parenti. 

Dal punto di vista promozionale, l'AVIS di Jesi è sempre presente nelle scuole, battute a tappeto dai consiglieri e dagli altri volenterosi per far conoscere l'associazione ai bambini e ai ragazzi in età scolare, grazie anche al Lascito Alessandro Federici, voluto per onorare la memoria del giovane deceduto per cause di guerra il 22 febbraio 1944, all'età di 18 anni, e per diffondere tra i giovani i valori dell'associazionismo fondato sul volontariato. Da oltre dieci anni l'AVIS di Jesi è presente alla "Caminada de San Giuseppe", manifestazione podistica non competitiva che vede, ogni anno, in occasione della festività di San Giuseppe, la partecipazione di migliaia di persone. Dal 1996, l'AVIS di Jesi organizza anche la tradizionale tombola in occasione della festa patronale di San Settimio, il 22 settembre. L'AVIS ha ereditato l'organizzazione quando si sciolse il Mutuo Soccorso Cordai e Canapini, che, essendo venuto meno il numero legale, ha inteso lasciare all'AVIS il residuo fondo cassa e l'onere di organizzare la tombola. La manifestazione, che costituisce forse la più antica manifestazione di piazza iesina, risalendo ad oltre 150 anni fa, è seguita da una moltitudine di circa 6/7.000 persone.