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8 gennaio 2024
Mattina "Giornata della pace 2024", la pioggia non ferma il corteo di bandierine colorate.

La pioggia non è servita a fermare il lungo corteo di bandierine colorate che ha animato le vie del centro stamattina, in occasione delle iniziative organizzate per la Giornata della Pace, alla cui realizzazione hanno collaborato il Comune di Jesi, la Consulta per la pace e l’Avis. 

Un appuntamento che rappresenta una tradizione per la città e da quest’anno, sulla scorta delle nuove disposizioni in materia di inquinamento ambientale, ha sostituito il lancio dei palloncini con la distribuzione delle bandierine a tutti i bambini e le famiglie presenti all’iniziativa. 

Una grande partecipazione anche se bagnata dal maltempo, che ha visto la presenza di assessori e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, tra i rappresentanti istituzionali il vicesindaco Samuele Animali e l’assessore alla partecipazione Loretta Fabrizi, che ha coordinato l’organizzazione dell’evento, gli assessori Luca Brecciaroli, Emanuela Marguccio, Valeria Melappioni, i rappresentanti della Consulta per la pace del Comune, tra cui il presidente El Mostafa Drissi e il presidente del Centro culturale islamico “Al Huda“, El Anouar El Miloudi, la presidente dell’Avis Jesi, Oriana Capitani. 

In prima fila a sostenere lo striscione della pace c’erano alcuni dei rifugiati che hanno trovato ospitalità a Jesi e nel territorio regionale. 

«Vedere questi ragazzi che sostengono lo striscione della pace e dietro di loro tutta la comunità jesina che li sostiene a sua volta, è un’immagine che mi resterà nel cuore», ha commentato El Mostafa Drissi nel sottolineare l’importanza dell’integrazione nella comunità e il ruolo fondamentale di educazione alla pace che la Consulta sta svolgendo nelle scuole primarie. 

Un ringraziamento per la grande partecipazione della cittadinanza, composta soprattutto da famiglie con bambini, è arrivato anche dal vicesindaco Samuele Animali. 

«Mentre sfilavamo dietro allo striscione della pace, ho pensato che l’abbinamento tra Epifania e giornata della pace è molto azzeccato, le persone che vengono da fuori, infatti, ci portano doni, che consistono nello sperimentare l’accoglienza e la fratellanza. In un periodo come questo, lo vediamo dalle cronache di questi giorni, più che mai tutte le nostre anime sono rivolte alla pace». 

«Le norme sono strumenti che possono aiutare, ma finché la pace non si fa concreta, non siamo capaci di coglierne l’importanza e gli eventi come questo servono proprio a dare le gambe alle ideologie, a sperimentare insieme quello che la pace significa e a trasformare le idee in quotidianità. Finché non camminano sulle nostre gambe, le idee non possono diventare realtà». 

Il corteo, che ha subito una variazione di percorso a causa del meteo avverso, è partito da Piazza Pergolesi preceduto dalle note della Banda Musicale città di Jesi “G.B. Pergolesi”, dietro allo striscione della pace una grande bandiera multicolore ha sfilato seguita dalle giovani atlete di ginnastica ritmica delle società jesine Libertas e Asd Fantasy Twirling. 

Il corteo lungo Corso Matteotti si è fermato in Piazza della Repubblica per poi tornare sui suoi passi e concludere il momento celebrativo all’interno del Palazzo dei Convegni, causa la pioggia non è stato possibile raggiungere Piazza Federico II come consueto. 

La manifestazione è proseguita all’interno, sempre accompagnata dalla musica della banda e dagli interventi dei rappresentanti istituzionali, spazio anche ai molti bambini presenti e ai giochi con le Befane, proprio loro hanno organizzato un trenino della pace e poi la tradizionale distribuzione della caramelle. 

L’assessore alla partecipazione Loretta Fabrizi, ha dialogato con i bambini parlando proprio del tema della pace, poche battute su come coltivarne il valore, seminare il vento della pace ricordandosi sempre di dire no alla guerra, coinvolgendoli nei giochi con le Befane. 

«Tre parole sono nei nostri pensieri – ha detto Oriana Capitani presidente dell’Avis Jesi -, il dono, l’amore per il prossimo e la pace, mentre sfilavamo ho visto una bambina che camminava a malapena e sventolava tra le mani due bandierine della pace, ecco questa è l’immagine che mi porto a casa da questa giornata». 

L’evento si è concluso con la consegna da parte dei bambini della scuole di Jesi presenti, dei disegni e dei messaggi di pace che quest’anno, non potendo essere inseriti nei palloncini, sono stati raccolti in urne di cartone e verranno spediti ai loro coetanei meno fortunati, in alcune scuole d’emergenza dei campi profughi, grazie all’impegno dell’Unicef, della Consulta per la Pace e dell’associazione Still I rise. 

Il saluto finale è stato quello della banda cittadina sulle note dell‘inno nazionale. 

La festa è proseguita nel pomeriggio. Alle 17, infatti, al Teatro Pergolesi il popolare attore marchigiano Neri Marcorè salirà sul palco insieme ai genitori dell’uomo di pace Luca Attanasio, giovane ambasciatore italiano trucidato nel 2021 in Congo in circostanze poco chiare. La conduzione e le interviste saranno affidate al giornalista Giovanni Filosa.

Tiziana Fenucci - QDM Notizie - 6 gennaio 2024.