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8 gennaio 2024
Pomeriggio "Giornata della Pace 2024" - Al Teatro Pergolesi la Giornata della Pace fa il pieno di emozioni.

A completare gli eventi organizzati in occasione della Giornata della Pace, avviati ieri mattina con il corteo di bandierine colorate per le vie del centro, si è svolto nel pomeriggio al Teatro Pergolesi un incontro altrettanto atteso, quello con i genitori di Luca Attanasio, il giovane ambasciatore italiano in Congo che nel 2021 ha perso la vita a causa di un’imboscata. 

Ad accompagnare magistralmente l’evento con la sua esibizione musicale e canora l’artista marchigiano Neri Marcorè, sempre in prima linea nella difesa dei diritti degli ultimi e nella promozione della pace. 

Un pomeriggio ricco di emozioni e di momenti commoventi, che ha toccato gli aspetti più intimi della vita del giovane Luca Attanasio grazie all’intervista alla mamma e al papà, condotta dal giornalista Giovanni Filosa, che ha ripercorso le tappe di un’esistenza dedicata agi altri e alla realizzazione di progetti di pace. 

«Luca da ragazzo era uno studente molto vivace, ma di una vivacità costruttiva che lo ha portato a coltivare grandi ideali», ha raccontato il papà, Salvatore Attanasio. 

Sogni che ha sempre cercato di trasformare in realtà, «all’età di 13 anni ha proposto al nostro parroco di andare a trovare gli anziani del quartiere per fargli compagnia e ascoltare le loro storie, lui insieme ad altri ragazzini suoi amici. Da quest’idea è nata un’associazione che si occupa tuttora di assistenza agli anziani e ai disabili». 

La sua determinazione e la sua positività nell’affrontare la vita gli hanno permesso di raggiungere grandi traguardi, da quelli di studio e lavoro, alla carriera istituzionale fino ad approdare in Africa, «un continente a cui ha dedicato 10 anni della sua vita, operando sempre dietro le quinte, perché non amava mettersi in mostra ma ottenere i risultati e risolvere i numerosi problemi da cui questi territori sono afflitti». 

«E lo faceva insieme alla moglie con cui aveva una simbiosi di intenti perfetta», ha aggiunto il papà. Nel video trasmesso durante la serata sono emerse le numerose testimonianze delle opere di pace, realizzate dal giovane ambasciatore che tutti ricordano come uomo infaticabile i cui intenti umanitari andavano ben oltre il suo ruolo istituzionale, «la cui fiducia in una realtà più grande e luminosa si scorgeva nel suo modo d essere e di rapportarsi agli altri». 

«Aveva un concetto di ambasciata molto innovativo – ha aggiunto il papà – pochi mesi prima della sua morte, presentò alla Farnesina un progetto sullo sviluppo dell’Africa sud sahariana che coinvolgeva anche l’intervento di aziende italiane e avrebbe permesso lo sviluppo del territorio evitandone lo sfruttamento».

Un uomo di pace che ha lasciato una scia di ammirazione e riconoscenza da parte di tutti i congolesi, da qui la domanda scomoda del perché sia stato ucciso, nonostante la sua popolarità, o forse proprio per questa. 

Una domanda a cui ancora non si riesce a dare una risposta, ha spiegato Salvatore Attanasio che ha parlato di un errore di intelligence durante il suo spostamento in jeep, ma anche della scarsa volontà dello Stato italiano di prendere posizione rispetto a quanto accaduto.

«Ringrazio l’Amministrazione comunale di averci dato l’opportunità di raccontare la storia di Luca – ha detto – perché per noi significa mantenere vivo il ricordo di nostro figlio, dei semi di pace che ha saputo diffondere. Ora chiediamo giustizia e sostegno al Governo italiano, doveroso nei confronti di uomo che agiva come rappresentante delle istituzioni». 

Lunga e intensa l’ovazione del teatro a conclusione dell’intervento della coppia che ha suscitato la commozione generale, lasciando il posto all’arrivo del poliedrico Neri Marcorè, a cui hanno passato il testimone della pace. 

«Ricordare Luca Attanasio non è un dovere ma una cosa bella, per dare valore a quei semi di speranza che alcune persone riescono a lasciare e restano vivi al di là della vita reale», ha detto l’artista marchigiano, introducendo la sua performance musicale che ha trattato i temi della guerra e della violenza contro le donne.

Sulle note di “Il disertore” di Boris Vian e di seguito La Guerra di Piero, il grande successo di Fabrizio De Andrè, si è aperto il repertorio canoro dell’artista, passando per l’esecuzione di altri brani importanti del panorama dei cantautori italiani come De Angelis, Bennato e Battisti, intervallati da un monologo tratto da Giorgio Gaber, intitolato Sogno in due tempi, spunto di riflessione sul tema della solidarietà che non vuole apparire ma solo agire. 

Gran finale sulle note di Celentano e Morandi, con un un insolito scambio musicale, “Il ragazzo della via Glouck” cantato sulla musica di “C’era un ragazzo” e viceversa. Momento di ilarità conclusiva con l’esecuzione di un brano scritto dall’artista in dialetto, dal titolo “Un marchigiano a Londra” sulle note di Englisman in New York di Sting, poi il congedo con una canzone richiesta dal pubblico. 

Tra gli interventi di ringraziamento delle istituzioni, quello dell’assessore alla partecipazione Loretta Fabrizi, che ha coordinato l’organizzazione delle iniziative della giornata. 

«Non dobbiamo stancarci di proclamare la pace – ha sottolineato – dobbiamo farlo per la fiducia che abbiamo visto negli occhi dei bambini presenti alla manifestazione. Spesso si pensa alla pace come un intermezzo tra una guerra e l’altra, oggi invece raccontiamo la bellezza della pace attraverso il sacrificio di Luca Attanasio e di chi, come lui, cerca di intessere accordi di pace».

«Ringrazio Jesi per essere sempre ricettiva alle iniziative per la pace – ha detto El Mostafa Drissi, presidente della Consulta per la pace del Comune di Jesi – e ringrazio una piccola formica della pace, Rosa Meloni, che si è data da fare per rendere possibile questo evento. La storia è un grandissimo maestro ma gli esseri umani sono dei pessimi alunni».

«L‘Avis sostiene da oltre dieci anni la Giornata della pace – ha spiegato Oriana Capitani, presidente Avis Jesi – chi dona sangue dona speranza, un messaggio importante soprattutto oggi che tanto sangue viene versato. Iil nostro compito è di diffondere tra i giovani la cultura della condivisione e della pace».

Tiziana Fenucci - QDM Notizie - 6 gennaio 2024.